Station: [72] Efeso
"Questo è un lavoro manuale, ma non è Dio!" Dissi. "Questa è la nostra prosperità!" rispose l'argentiere. "Pericolo!", gridò, "per la nostra città! - Cosa ne sarà di essa senza i pellegrini? Per due ore hanno gridato nello stadio: "Grande è la dea Artemide degli Efesini! Ma io rimango fedele alle mie parole: "Chi si fa da sé non è un dio!" Ancora oggi mi risuona nelle orecchie. E la causa di questo scompiglio non ero altro che io. Efeso era la custode della dea greca Artemide. Ed era una vera miniera d'oro. Attirava masse di pellegrini artemisti. Al centro del trambusto c'era un enorme tempio, una delle sette meraviglie del mondo antico. Artemide stessa era una statua. Appesa con testicoli di toro. Intorno al tempio si potevano acquistare souvenir di ogni tipo. "State uccidendo noi artigiani e artisti! Demetrio, l'argentiere, mi ha messo contro tutta Efeso!